Il nuovo nome di Facebook è Meta. Lo ha annunciato Mark Zuckerberg nel corso dell’evento Facebook Connect, giovedì 28 ottobre, sottolineando che la priorità del colosso californiano da ora in poi sarà il cosiddetto metaverso e non Facebook, inteso come social network: «In questo momento, il nostro brand è così strettamente legato a un prodotto che non può assolutamente rappresentare tutto ciò che stiamo facendo oggi, figuriamoci in futuro. Nel corso del tempo, spero che saremo visti come un’azienda del metaverso e voglio che il nostro lavoro e la nostra identità siano ancorati a ciò che stiamo costruendo» ha dichiarato l’imprenditore 37enne.

Quello che cambia è soltanto il nome della società che controlla le piattaforme, mentre il social network continuerà a chiamarsi Facebook. Nella videoconferenza è stato anche presentato il logo di Meta: è azzurro come quello di Facebook e ricorda il simbolo dell’infinito.

Il nuovo nome cattura al meglio la realtà di Facebook, che include Instagram, Messenger, Quest VR, la piattaforma Horizon VR e altro: “Siamo visti come un social media ma nel nostro dna siamo una società che costruisce tecnologia per connettere le persone. Mi auguro che nel tempo saremo visti come una società di metaverso”, ha messo in evidenza Zuckerberg, prevedendo che proprio il metaverso raggiungerà un miliardo di persone nel prossimo decennio. La società prevede, in questo settore, di creare 10mila posti di lavoro in Europa nei prossimi 5 anni.

Sarà un posto dove la gente potrà interagire, lavorare e creare prodotti e contenuti in un nuovo ecosistema che potrebbe creare milioni di posti di lavoro per i creatori. L’annuncio come primo effetto ha avuto quello di mettere le ali ai titoli della società di Zuckerberg in Borsa, dove è arrivata a guadagnare il 4,3%.

Il cambio del nome ‘corporate’ sarà catturato anche a Wall Street, dove dal primo dicembre Facebook sarà scambiata con il nuovo ticker “MVRS”. L’annuncio come primo effetto ha avuto quello di mettere le ali ai titoli della società di Zuckerberg in Borsa, dove è arrivata a guadagnare fino al 4,3%.

La decisione di Facebook è arrivata a pochi giorni di distanza dalla diffusione di numerosi documenti interni forniti a vari giornali americani dalla whistleblower ed ex dipendente dell’azienda Frances Haugen. I documenti, chiamati “Facebook Papers”, amplificano e raccontano nel dettaglio i fallimenti della dirigenza di Facebook nel contenere la disinformazione e l’incitamento all’odio e alla violenza sulla piattaforma, a volte per carenza di mezzi tecnici, e a volte per non danneggiare i profitti che derivano dall’attività delle persone su Facebook.